La solidarietà in Italia ha ricevuto un duro colpo dopo il caso dell’influencer Chiara Ferragni, indagata per diversi illeciti nella comunicazione e donazione verso non profit. Una crisi che sul piano normativo ha portato a maggiori controlli e cambiamenti, ma anche una disaffezione dei donatori, in particolare modo dei privati.
Secondo una recente indagine Ipsos-Stardust, la credibilità dei creator rimane stabile, anche dopo l’emblematico caso Balocco/Ferragni del dicembre 2023. Il 90% degli utenti dichiara di aver compiuto un’azione dopo la visione di un contenuto e 1 su 4 di aver effettuato un acquisto suggerito da un influencer. Ma come sta cambiando il mondo delle donazioni verso enti non profit e del Terzo Settore dopo il caso dell’anno?
A metà 2024 il rapporto “Noi doniamo” dell’Istituto Italiano della Donazione evidenzia che solo il 5% delle organizzazioni non profit dichiarava di aver avuto conseguenze negative sulla propria raccolta fondi. Un effetto negativo del ‘Pandoro gate’ ha riguardato più i donatori privati (51%) che le aziende e le fondazioni erogative. Facciamo un punto della situazione a quasi un anno dalla vicenda Ferragni/Balocco e nel momento dell’anno in cui privati e aziende sono più sensibili al tema solidarietà.